Lilith come angoscia distruttiva ed autodistruttiva nella scrittura sensoriale, discordante, febbrile, irregolare e fangosa, dalla zona media disuguale, ma dominante e ancora tonica, di Amedeo Modigliani pochi mesi prima della morte.
Descritto come orgoglioso e caparbio, spesso insopportabilmente arrogante, ma affascinante e bellissimo nell’alone di artista maledetto che già lo circondava nella sua vita breve, “Modì” aveva messo in gioco tutto se stesso nella ricerca di uno stile “assoluto”, in una sorta di ossessione creativa.
La ferita narcisistica sulla sua riuscita d’artista, esasperata dall’ipersensibilità intellettuale ed erotica, appesantita dall’estrema sensualità del suo temperamento, devastata dalle droghe e dall’alcol, aveva amplificato la sua “ossessione creativa”, magnificato il suo talento, ma frantumato inesorabilmente la sua personalità.
“Modigliani cercava l’io profondo dei suoi modelli” diceva di lui Paul Alexandre, e quando il modello finisce per scomparire quello che l’artista cerca di cogliere è il “mistero” in se stesso, mistero della femminilità, delle radici della vita, della creazione e della distruzione.
Il tema natale privilegia valori acquatici, con Sole, Mercurio e Venere nell’umorale segno del Cancro e la Luna in Pesci.
L’Ascendente Vergine cerebralizza l’immaginazione cancerina, senza tuttavia riuscire a canalizzarla verso una produttività ordinata.
La Luna Nera è al Fondo Cielo nel segno del Sagittario, da cui la ricerca insaziabile, l’irrequietezza costante, la tendenza alla negazione del quotidiano, realtà da cui ci si sente dolorosamente avulsi.
Amedeo Modigliani 1884-1920
La collocazione di Lilith in terza casa, ma quasi al limite delle quarta, ne rende ancora più sfumata l’interpretazione.
Una mancanza di comprensione e di affiatamento a livello di comunicazione (col rischio di progressivo disadattamento), unita a un problema di appartenenza, di radicamento, di stabilizzazione, di sicurezza emotiva, di calore, di protezione … le “radici” sono amate e rifiutate, se ne sente la mancanza e orgogliosamente si sfuggono, si teme di essere abbandonati, ma anche di essere imbrigliati …
La caduta di Modigliani nell’alcol e nelle droghe è, contemporaneamente, stimolo creativo e oblio, necessario nutrimento ed insieme lucida, consapevole, inesorabile autodistruzione.
Il testo è tratto da “GRAFOLOGIA PLANETARIA. I simboli dell’universo nella scrittura”, Edizioni Mediterranee, Roma, 2023 (pag. 260-262)
Il capitolo 14 è dedicato alla scrittura di Plutone e di Lilith.
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