LE FORME SCRITTORIE DI BASE NEI “DISEGNI” ZODIACALI

Il simbolo grafico,

col quale si rappresenta ogni pianeta, non è privo di interesse :

è analizzabile, così come lo è una scrittura.

E’ interessante dedicarsi a una ‘grafologia’ 

del simbolo planetario,

che ce ne possa svelare il contenuto.

André Barbault

I glifi planetari

Per cominciare a conoscere i segni, i simboli e i glifi di cui parleremo è necessario familiarizzare con le suggestioni evocative che provengono dalle forme scrittorie di base, che a loro volta concorrono alla formazione delle “immagini grafiche” degli archetipi planetari.

Tutti i simboli che incontreremo, dai più semplici ai più complessi, nascono da sette forme elementari che si ripetono come variazioni del punto e della linea.

Alcuni di questi simboli (detti aperti) hanno conservato il loro originario significato esoterico: sono la freccia, la spirale e, “simbolo dei simboli”, la croce.

Altri simboli (detti chiusi) riproducono forme geometriche, e come tali vengono utilizzati nella magia rituale per la costruzione di sigilli.

Altri simboli ancora (detti composti) sono formati da due o più disegni di base. Rappresentano figure più complesse che, sovrapponendosi ed ampliandosi, danno vita ad un vero e proprio linguaggio : i glifi planetari (e anche le lettere dell’alfabeto) possono essere considerati come simboli composti.

In particolare, per quanto riguarda i glifi planetari, semplificando possiamo dire che derivano dalla combinazione di tre segni fondamentali corrispondenti alla triade esoterica: il cerchio dello spirito, il semicerchio dell’anima, la croce della materia, a sua volta formata da una linea verticale che rappresenta la mente, e da una linea orizzontale che rappresenta il corpo.  

La triade esoterica : cerchio, semicerchio e croce.

Come suggerisce l’astrologo André Barbault : “Occorrerebbe approfondire passo passo la storia delle rappresentazioni grafiche dei simboli planetari, dalle rune scandinave fino alle trasformazioni tipografiche del Rinascimento che ci hanno dato poi le attuali forme”.

Tratto da “Grafologia Planetaria. I simboli dell’universo nella scrittura” Ed. Mediterranee. Roma, 2023