La Contessa di Castiglione, Lilith e l’ossessione della bellezza perduta
Vediamo ora un’altra espressione di Lilith attraverso una delle più belle donne dell’800: la marchesa Virginia Elisabetta Luisa Carlotta Antonietta Teresa Maria Oldoini, soprannominata “Nicchia” da Massimo D’Azeglio e conosciuta universalmente come Contessa di Castiglione.
La sua straordinaria avvenenza, la sua innata vocazione all’intrigo, la sua ambizione di vera cortigiana innamorata del potere e della fama ne fecero la figura ideale per “ essere arruolata nella diplomazia piemontese” dal Conte di Cavour, allo scopo di “… civettare e, se le riesce, sedurre l’Imperatore” Napoleone III, avvicinandolo così alla causa del Risorgimento italiano.
Consapevole fin da bambina dell’ascendente che la sua bellezza esercitava soprattutto sul pubblico maschile, la Contessa di Castiglione iniziò prestissimo una sorta di mitizzazione di se stessa, e per tutta la vita fu letteralmente ossessionata dall’idea di passare alla storia come un personaggio speciale.
“Nacqui nell’istante in cui una stella cadente passava sulla mia culla …” scrive nel suo diario intimo, e non accettò mai la possibilità che quella stella tramontasse, escludendola così dai giochi di potere dei grandi della terra.
Regnanti, politici, banchieri, aristocratici si contesero i favori della “donna più bella d’Europa”, che annotava puntualmente (pare fosse una vera grafomane!) i particolari della sua vita galante, e accoglieva ogni omaggio come un riconoscimento naturale e dovuto.
Ebbe il culto della propria immagine e si considerò sempre superiore a tutte le altre donne : “ Le eguaglio per nascita, le supero per bellezza, le giudico per ingegno” , e ancora : “ Io sono io: non voglio niente dalle altre e per le altre. Io valgo molto di più di loro. Riconosco che posso non sembrare buona, dato il mio carattere fiero, franco e libero che mi fa essere talvolta cruda e dura. Così qualcuno mi detesta, ma non m’importa…”.
Per un certo periodo i fatti le diedero ragione, fino al momento in cui, sospettata di spionaggio, venne emarginata e poi dimenticata.
Concluse la sua esistenza in solitudine e in ristrettezze, dopo avere trascorso gli ultimi anni in isolamento pressoché totale nella sua casa di Parigi, pare con gli specchi velati per non dover fermare lo sguardo su di una bellezza perduta.
Virginia Oldoini, contessa di Castiglione 1837-1899
La sua scrittura iperlegata è un insieme di narcisismo, freddezza affettiva ed ossessività.
Contemporaneamente passionale (la grafia è dominata dall’elemento Fuoco con un’esaltazione di Marte), e lucida (molto forte anche l’archetipo del Sole, ma nei suoi indici di “ipertrofia dell’io” attraverso l’eccesso di stiramento in verticale): è assai difficile immaginare questa personalità alle prese con un sentimento che non fosse rivolto al compiacimento di se stessa.
Lilith è leggibile soprattutto sul registro della fissazione (rigidità generale del grafismo e scansione parallela degli assi letterali), e della soggettività di giudizio (indici di intricata in grado elevato).
Già sappiamo che l’intricata, quando diventa un gesto-tipo, crea rischiose indifferenziazioni tra due diversi luoghi simbolici della scrittura : lo spazio del mentale (zona superiore) e la sfera delle pulsioni e degli istinti (zona inferiore).
In altre parole, ancora un pericoloso inganno di Lilith!
Il tema natale valorizza al meglio l’immagine sociale, grazie al Sole in decima casa e a Plutone come pianeta più alto al Medio Cielo.
Marte collocato in prima casa, in Leone, conferma lo stile della scrittura e sostiene la primarietà del Sole in Ariete.
I valori femminili sono collocati nell’Ascendente in Cancro e nello stellium in Pesci che, oltre a Urano e a Nettuno, ospita anche una incantevole coinvolgente Venere.
La Luna Nera si trova in prima casa, nel segno del Cancro, che alcuni astrologi vedono come esilio di Lilith : una sorta di bulimia d’azione e, contemporaneamente, una difficoltà nel concedere, un irrigidirsi in un’esigenza di consolidamento e di conferma continua.
In generale la vicinanza di Lilith a Marte assicura, soprattutto ai soggetti femminili, una eccezionale carica erotica e una indubbia capacità di seduzione.
Ma crea una difficoltà nel gestire la propria fortissima energia, che risulta intermittente, eccessiva, inadeguata alle situazioni.
Da qui provengono gli errori imperdonabili, dettati da assoluta mancanza di elasticità mentale e da presunzione estrema, che hanno provocato una veloce caduta dell’astro della famosa Contessa : aveva cristallizzato alcune tipiche attribuzioni di Lilith, divenendone l’immagine e, contemporaneamente, la vittima.
Un autografo della Contessa, interessante anche per il contenuto:
la conclusione “o tutto o nulla” (sottolineato!)
risponde perfettamente al personaggio …
Il testo è tratto da “GRAFOLOGIA PLANETARIA. I simboli dell’universo nella scrittura”,
Edizioni Mediterranee, Roma, 2023 (pag. 257-260)
Il capitolo 14 è dedicato alla scrittura di Plutone e di Lilith.
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